Friday, August 9, 2013

Intervista a Macabre Enslaver!

Ecco a voi l'intervista a Macabre Enslaver, creatura controversa di cui ho recensito qualche giorno fa il primissimo album intitolato "Le Sporche Strade della Mente". Leggete e riflettete!

1)      Ciao Mirg, va tutto bene? Allora, cominciamo la chiacchierata partendo dall’origine di Macabre Enslaver e dalle motivazioni che ti hanno a portato a partorire quest’interessante creatura.
Ciao, tutto bene grazie.
Macabre Enslaver ha origine all'incirca nel 2006, anche se molte idee di base erano partite già dall'anno precedente.
Non c'è nessun motivo, si tratta di un bisogno.

2)      Tu definisci la tua musica come “Lo – Fi Christian Dark Music”, e già questa cosa m’ha spiazzato non poco. Ma in che senso è da intendere il termine “cristiano”? E’ forse anche un modo per andare contro la fissazione del black metal per i temi del satanismo e dell’occultismo?

Nell'unico senso effettivo (e non idealizzato dai più) dei termini di quello slogan.
Trasmettere malessere al prossimo, che sia con la musica o con qualsiasi mezzo di comunicazione che si ha disponibile, è un atto profondamente e innegabilmente cattolico.
La musica non è aperta solo a una determinata tipologia di persone, ma è aperta a tutti, tutti hanno il diritto di sentirsi disturbati con quello che faccio.
Certo, per alcuni versi sono fiero di essermi isolato dalla retorica estetica commerciale che ormai è instaurata con le radici nel genere.
Il black metal non è una sola cosa, può rappresentare tantissime sfaccettature dell'esistenza, sia infinitamente belle, che terribilmente brutte, va in base a chi lo suona.
Con Macabre Enslaver ho scelto di rappresentarne i lati peggiori, come avrai potuto notare.
Il tipo di proposta che faccio è troppo cupo e autodistruttivo per poter essere rappresentato da simbologia satanista o da culti pre-cristiani, visto che sono religioni votate all'innalzamento dell'uomo in relazione alle cose che lo circondano.
La mia musica è votata per il malessere, quindi usa il cattolicesimo come mezzo per  espandersi e amplificare il caos sonoro presente nella musica.
Personalmente non ho mai provato sensazioni positive in qualsiasi luogo sacro cristiano, motivo per il quale ha suscitato in me fascinazione da sempre, sin dall'infanzia.
La luce della religione cristiana non è limpida, è profondamente malata e acceca, dedita nell'ammalare chiunque voglia inoltrarcisi.
Ma, non confondete questo concetto come una forma di protesta verso il cristianesimo, nè tanto meno non prendetemi come un musicista “white metal” o “unblack metal”, visto che sono generi che credono di propagandare il bene per il prossimo.
La mia è una ricerca nelle tenebre, personali e altrui, non nel benessere.
3)      A quanto ho capito, “Le Sporche Strade della Mente” dovrebbe essere un concept – album, vero? Più nello specifico, su quali temi è imperniato l’album e qual è il messaggio che vorresti dare agli ascoltatori?

Più che altro è un concept musicale, che lirico.
Mi spiego, solitamente io ragiono in termini di “album” e non di singole canzoni.
Io attraverso un album cerco di rendere omogenea l'atmosfera basilare che dà l'impulso per creare le canzoni.
I testi, poi, nascono e si adattano alle esigenze dei pezzi stessi.
Più che un messaggio, si tratta di un ambientazione di miseria, di caos, di buio.
Il buio stesso è per noi letale, in quanto non ha punti di riferimento e può prendere le forme delle nostre paure più nascoste.
Macabre Enslaver, fondamentalmente, mira nel dare queste sensazioni.
Ma l'idea iniziale parte sempre dalle fotografie che faccio in giro.
Ogni fotografia è una sensazione, i colori stessi vanno a determinare nella mia testa il tipo di produzione sonora del disco stesso.

4)      Che tipo di fotografie sono le tue? Ne fa parte anche la copertina?

Sì esatto, come quella di copertina, anche se in quel caso le foto del disco non sono state scattate da me, trattandosi di vecchie foto del 2006.
Furono scattate dallo stesso autore del videoclip di “Cancro II”.
Lui ha sempre avuto modo di tirare fuori esattamente quello che volevo.
In ogni caso, non c’è un “tipo” di foto che faccio, dipende da quello che trovo in giro, in linea di massima faccio foto ad ambientazioni di qualsiasi tipo.
5)      Le grandi differenze che ci sono fra un pezzo e un altro sono anche una conseguenza dei testi?

No assolutamente, i brani nascono in maniera totalmente indipendente dai testi, visto che questi  ultimi nascono in fase postuma.
Le grandi differenze tra un brano e l'altro nascono in maniera totalmente spontanea e tale caratteristica dona fluidità all'ascolto del disco intero, il che è un pregio non da poco, dona imprevedibilità e interesse di come possa proseguire.
D'altronde ascolto un sacco di musica, di tantissimi generi, quindi è normale che io ne rimanga influenzato.
6)      La tua musica è infatti molto difficile da catalogare. Si passa dal black metal al dark ambient, da pezzi soffusi e melodici a esperimenti completamente disturbanti. A quel punto, qual è il pezzo che secondo te risulta essere quello più rappresentativo di Macabre Enslaver (non facevo una domanda simile da millenni!)? Più da vicino, quali sono le tue influenze? Fra di esse, figurano per caso anche i Belketre?

Sicuramente il pezzo che rivela l'animo più intimo di Macabre Enslaver, che a va prescindere dal tipo di simbologia e slogan che uso per esso, è “Cancro VI” per via del testo :

“Dietro carni e putrescente menzogna,
  si cela la bestia più orribile,
  la più terribile di tutte.
  il risucchiatore di anime,
  il costruttore prediletto,
  vive per distruggere l'uomo da dentro

  strazia le sue debolezze,
  per mantenerle sofferenti e vive,
  risalta i peggiori difetti,
  per deprimere e rendere infelice un'intera umanità”

Le mie influenze partono sicuramente dal black metal più deviato e malato, darkwave, ambient, psichedelia, doom, power/noise, industrial e colonne sonore horror anni 70/80.
Tra le mie influenze figurano anche le band della Les Legions Noires francese, Belketre e Mutiilation in primis, basti pensare all'assolo (se si può chiamare cosi) presente in “Cancro II” che è una citazione armonica di quel movimento, in particolar modo a un progetto dannatamente lo-fi come i Brenoritvrezorkre.
Sei il primo che ha notato questa caratteristica, ti ringrazio.
 
7)      Il tuo modo di fare musica è caratterizzato fortemente dalla manipolazione delle voci, spesso pulite e sia maschili che femminili. Perché hai questa tendenza a “disumanizzarle”? Vuoi spiegare inoltre la presenza di quelle occasionali voci femminili?

Per queste cose, non ci crederai, ma son cose che già facevo da bambino, registrando con un piccolo REC portatile a nastro, registravo su cassetta le mie parti preferite dei film dell'orrore, dialoghi in particolar modo.
Passione morta lì, ma poi risvegliata dopo tanti anni attraverso l'ascolto di album di vario genere, tra cui cito il grande Marco Corbelli degli Atrax Morgue, “Smells Like Children” di Marilyn Manson, il progetto Premature Ejaculation di Rozz Williams dei Christan Death e l'unico album dei Diagnose: “Lebensgefahr”.
Non c'è una ragione specifica che siano state campionate anche delle voci femminili, semplicemente erano adatte per quello che stavo facendo.
Tieni conto che molte voci manipolate maschili sono anche le mie, come ad esempio nell'intro “Cancro I” dove recito una mia frase “Oh Signore, nel più fitto buio strazio il mio animo, nel più profondo delle tenebre, dove la tua luce non può arrivare”.

8)      A questo punto, ne approfitto per chiederti delucidazioni circa il pezzo forse più malato di tutto l’album, cioè “Cancro V”, anche se così rischierei di rovinare l’aura misteriosa che aleggia intorno a tale brano…

L'hai detto, non voglio rovinare l'aurea misteriosa dei samples presenti nel disco (mannaja mannaggia! Perché l’ho detto? Nda Claustrofobia).

9)      Come sarà l’ep che stai preparando? Sbaglio o dovrebbe essere già uscito?

Dunque, si sta rivelando di non essere più un EP, ma  un vero e proprio full-album e non sarà un seguito di Macabre Enslaver, bensì un album di collaborazione con Cody del progetto americano Cryostasium.
Persona che stimo da diversi anni e che solo l'anno scorso sono riuscito a entrare in contatto con lui.
Cody stesso mi propose di fare qualcosa assieme, inizialmente pensammo a uno split, ma poi la cosa ha preso pieghe più interessanti.
Il bello di questo disco è che di brano in brano ci scambiamo gli strumenti, fatta eccezione della batteria che è suonata interamente da me.
E' quasi pronto, il nome del progetto è C.M.E., sigla che va a significare semplicemente Cryostasium/Macabre Enslaver.
Mentre invece per il seguito di Macabre Enslaver, tutti gli strumenti sono già stati registrati, mancano i testi e le parti di voce.
Sarà molto diverso dal primo, ma sempre cupo e con una carica funebre in più e meno sincopato del primo.

10)  In fatto di merchandise, come sta il tuo progetto?

E' disponibile il mio album in digipack limitato a 50 copie, dove metà di esse sono già andate via.
Non c'è del merchandise in programma al momento.

11)  Va bene, questo è tutto. Adesso, cerca di convincere (magari anche per il tramite di terrori mistici) i lettori di Timpani allo Spiedo a dare una qualche possibilità a Macabre Enslaver.

Che dire, lascio che sia la mia musica a convincere le persone, le parole sono un limite, figlie della noia e del silenzio.
Linko qui il BandCamp ufficiale di Macabre Enslaver, dove potete ascoltare interamente in streaming il mio album :

http://macabreenslaver.bandcamp.com/

e se sarete interessati ad acquistarlo, contattate la label Mother Death Productions :

https://www.facebook.com/mdpofficial?fref=ts

e per qualsiasi news della band, seguite il blog ufficiale :

http://macabreenslaver.blogspot.it/

Grazie per lo spazio concessomi, alla prossima.

Un saluto dal profondo Sud, Sud dei Santi,

Mirg/Macabre Enslaver

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